TOKYO – Kappabashi street, una via tutta da scoprire!

Kappabashi Dori è una via di quasi 1 km piena di piccoli negozi che vendono esclusivamente utensili da cucina indispensabili per le principali preparazioni  gastronomiche della cultura asiatica e non solo di qualsiasi tipologia e genere.

Potrete trovare “rice cooker” da 10 L, contenitori per cuocere al vapore fatti in bamboo grandi similmente quanto la ruota di una macchina fino a delicate porcellane decorate a mano e coltelli affilati di alta qualità …insomma, è il paradismo per i ristoratori e per chiunque voglia portarsi a casa un souvenir capace di arricchire con un tocco di oriente le mensole della propria cucina.

La via di Kappari Dori è facilmente riconoscibile grazie alla presenza di un monumentale busto da chef che si affaccia sulla via dei negozi: siamo nel cuore della “Kitchen Town”, tra Ueno e Asakusa.

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Tazze, bowl per il ramen, vassoi, bicchieri da sake, bento box, bacchette … c’è davvero l’imbarazzo nella scelta e la varietà dei prezzi permette di accontentare sia le persone attente al portafoglio che chi invece si vuole concedere qualche vizio in vacanza.

Con Yo abbiamo visitato per primo il negozio “Niimi” proprio sotto l’enorme testa da chef  e lì, abbiamo passato la prima buona mezz’ora del nostro pomeriggio alla ricerca di utensili per arricchire la nostra dispensa, con lo sguardo di due bambini affascinati da tutto ciò che scoprivamo su ogni scaffale.

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Queste foto mostrano solo alcuni dei compartimenti stracolmi di piatti e piattini di diverse misure, grandezze, colori e materiali che riempivano il negozio (la folla di gente non mi ha permesso di fare altre foto).

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L’importanza della “Food presentation”

Da buona gastronoma, ritengo che la “food presentation” richieda un articolo a parte (che spero di fare il prima possibile) ma permettetemi di farne un accenno per quel poco che ho avuto modo di scoprire.

Quando si tratta di presentazione dei piatti il Giappone non ha rivali. Che si tratti di semplici bento box o costose prelibatezze di alta qualità, in entrambi i casi la presentazione richiede la sua giusta importanza.

L’obbiettivo è riuscire ad ottenere un senso di equilibrio, simmetria ed armonia  tra tutti gli elementi che compongono il vassoio.

Mentre in occidente  tendiamo ad utilizzare il piatto come se fosse una tela da dipingere, in cui vengono lasciati diverse zone “in bianco”,  in Giappone accade l’esatto contrario.

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Il  recipiente svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento della bellezza:  colori, forma, misura e  composizione (ceramica, vetro, legno) sono elementi fondamentali che richiedono tempo e dedizione nella scelta.

Ed è così spiegata la presenza di una cultura millenaria nella produzione di ceramica che mostra la sua bellezza in piccoli negozietti per ogni via del paese, tra cui Kappabashi che, nonstante sia comunque zona fortemente turistica, ha la capacità di sorprenderci per ciò che ha da offrire.

“A kitchen without a knife is not a kitchen”

Ed è lungo questa strada che si possono incontrare negozi di coltelli di alta qualità che richiamano chef e ristoratori da tutto il mondo. Essendo la clientela sempre più internazionale la maggior parte dei commessi nei negozi parla inglese permettendo così anche al turista più inesperto di avere un’idea di cosa sta osservando o un consiglio su cosa vorrebbe acquistare.

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Il negozio in cui siamo entrati è Tsubaya. Non sapevamo della sua popolarità ma semplicemente, a differenza di altri, ci sembrava meno chick (ovvero senza grandi vetrine e decorazioni) e più “artigianale” – “vero” visto dall’esterno, e siamo quindi andati a curiosare. Davanti a noi sono apparse due pareti completamnete ricoperte di coltelli (alcuni dietro una vetrinetta protettiva – i più costosi)  dall’aria minacciosa e affascinante allo stesso tempo.

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Parlando con il commesso che ci ha subito accolto siamo venuti a scoprire che il negozio possedeva circa 1000 coltelli, alcuni interamente assemblati in Giappone e artigianali (contrassegnati con uno stampo”R”) e altri assemblati all’estero (principalmete Cina) ma sempre di alta qualità.

Tsubaya è il classico negozio storico della via in cui si reca la casalinga o il nonno per farsi affilare di nuovo il coltello acquistato 20 anni fà che ancora taglia perfettamente, ed il grande chef stellato disposto a sborsare i soldoni per un buon prodotto.

I prezzi ovviamente variano in base alla tipologia, qualità, produzione. Stranamente però,  mentre non riesco a ricordare il costo del coltello meno caro, ricordo perfettamente quello di uno dei più dispendiosi: 680,000 yen per il Katana Maguro custodito in vetrina vicino all’ingresso (ovvero circa 5.134 euro).

Insomma Tsubaya non è solo un negozio, ma un vero e proprio museo del coltello.

La nobile arte del Sampuru: il cibo di plastica giapponese!

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Ultimo ma non per meno importanza: il cibo di plastica!

Non c’è ristorante nel paese del Sol Levante, che non offra al futuro cliente un’idea dei piatti serviti fuori dall’ingresso generalmente in una vetrina a fianco della porta d’ingresso.

Sono riproduzioni dettagliate, perfette in ogni loro particolare capaci di timolare l’appetito del consumatore che può scegliere senza dover sapere per forza il giapponese.

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E sapete qual’è la zona di Tokyo in cui si possono trovare grandi rifornimenti di cibo in plastica? Proprio qui, a Kappabashi street!E’ forse il centro commerciale che offre  l’acquisto di cibo plastificato più grande del mondo, e che voi siate turisti o ristoratori, non ne rimarrete delusi!

 

Ere

 

 

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